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Hazara International Network: Solo una settimana dopo lo scandaloso attacco contro gli Hazara perpetuato con il libro “L’atlante delle etnie non-Pashtun in Afghanistan”, questa etnia è ancora vittima...

Hazara International Network: Solo una settimana dopo lo scandaloso attacco contro gli Hazara perpetuato con il libro “L’atlante delle etnie non-Pashtun in Afghanistan”, questa etnia è ancora vittima del razzismo e della discriminazione in Afghanistan.

Questa volta, un gruppo di artisti conemporanei hazara sono stati cacciati, vittima di violenza fisica dalla polizia e dagli uomini del Ministero dell’Informazione e della Cultura. Inoltre i loro lavori – che erano esposti nella mostra “a study of view” supportata da Documenta 13 alla National Art Gallery di Kabul – sono stati confiscati per ordine del Ministero dell’Informazione e della Cultura dell’Afghanistan.

L’ordine rilasciato dal Ministro dell’Informazione e della Cultura dell’Afghanistan proibisce la participazione di questi artisti e delle loro opere in qualsiasi futura mostra in Afghanistan.

Durante il giorno dell’inaugurazione della mostra, il passato 21 giugno, Il Ministro dell’Informazione e della Cultura e alcuni ufficiali dello stesso ministero si sono presentati alla National Art Gallery dove hanno usato violenza contro gli artisti e hanno requisito le opere di tre artisti: Mohsen Taasha, Amin Taasha e Azizullah Hazara, tutti appartenenti alla minoranza etnica hazara. In totale sono state confiscate quattro opere d’arte.

In particolare, Mohsen Taasha è un artista Hazara afghano vincitore dell’Afghanistan Contemporary Prize 2010 e un partecipante di Documenta 13, che si sta attualmente svolgendo a Kassel, in Germania.

Prima di Documenta, i lavori di Mohsen Taasha sono stati esposti in gallerie private a Praga e Parigi.
La mostra, “a study of view”, è organizzata con il supporto di Documenta e il Goethe Institute di Kabul.
La reazione ufficiale di Documenta e del Goethe Institute a riguardo sará presto resa pubblica attraverso il loro sito ufficiale.

Numerosi artisti contemporanei afghanistani hanno condannati la censura del Ministero e il suo comportamento illegale nei confronti dell’espressione artistica.

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