Cosa sappiamo fino ad ora dell’attentato di Kabul del 23 luglio
di Nicole Valentini
-Il Movimento per l’Illuminazione (Enlightening Movement) è nato all’inizio di quest’anno in seguito alla decisione del governo di modificare il percorso per la costruzione di una grande linea elettrica in Afghanistan (cosiddetto progetto TUTAP). Se intrapresa, tale decisione avrebbe lasciato milioni di persone appartenenti all’etnia Hazara senza elettricità. Da moltissimi anni gli Hazara chiedono al governo che i fondi internazionali vengano utilizzati per fornire l’energia elettrica anche a province come ad esempio quella di Bamiyan. Non a caso in una delle piazze principali di Bamiyan fa capolino una grande lanterna blu, che gli attivisti del luogo hanno voluto erigere a simbolo di tale legittima richiesta e fondamentale necessità.
-In seguito al rifiuto del governo di prendere anche solo in considerazione le richieste del Movimento, a marzo è stata indetta una grandissima manifestazione pacifica alla quale hanno partecipato centinaia di migliaia di persone. I partecipanti hanno offerto fiori alla polizia e un cordone della manifestazione è stato persino adibito alla pulizia delle strade al fine di lasciarle pulite una volta terminata la giornata. La protesta è si è conclusa senza alcun danno e il suo successo è stato mondiale, tanto da guadagnarsi la prima pagina del New York Times.
-La manifestazione del 23 luglio a Kabul è stata una manifestazione pacifica, apartitica e laica indetta dal movimento per l’illuminazione. I manifestanti erano prevalentemente giovani studenti e studentesse universitari appartenenti all’etnia Hazara. Altissima è stata la presenza delle donne.
-Il movimento per l’illuminazione, nato per ottenere il diritto all’energia elettrica si è con il tempo sviluppato in un movimento per l’uguaglianza, la democrazia e la giustizia sociale. Gli Hazara infatti nel corso della storia dell’Afghanistan sono stati da sempre discriminati e perseguitati, prima dai ragnanti dell’Afghanistan e poi dai talebani, sia per motivi religiosi (in quanto sciiti) che culturali (in quanto da sempre stati aperti nei confronti dei diritti delle donne e particolarmente attivi in campo sociale).
-La sera prima della protesta una delegazione del governo ha voluto incontrare i rappresentanti del movimento per convincerli a cancellare la manifestazione. I rappresentanti hanno risposto che la manifestazione sarebbe stata cancellata solo se le loro domande fossero state accolte.
-Il 23 luglio durante una pausa della manifestazione tre kamikaze si sono fatti esplodere provocando un centinaio di morti e almeno duecento feriti. Il bilancio delle vittime si è aggravato anche a causa della decisione del governo di impedire l’accesso ad alcune vie principali posizionando dei container, chiudendo così di fatto le vie di fuga
-Per i giorni a seguire moltissime persone appartenenti a tutte le etnie si sono messe in fila fuori dagli ospedali della capitale per donare il sangue ai feriti
-La manifestazione e l’attacco non hanno nulla a che fare con gli scontri settari ipotizzati da alcuni giornalisti. Le tensioni tra sciiti e sunniti in Afghanistan esistono ma in questo caso non hanno nulla a che fare con gli ultimi avvenimenti.
-Nonostante l’attacco sia stato inizialmente rivendicato dall’Isis (rivendicazione presente sul loro sito ufficiale ma in seguito rimossa) sono in molti a credere che in realtà dietro all’attacco si nasconda la mano del governo. Al fine di individuare i responsabili è stata predisposta una commissione investigativa governativa dalla quale alcuni membri si sono già dimessi a causa delle numerose irregolarità nell’inchiesta.
– In seguito all’attacco il Movimento per l’illuminazione ha lanciato una serie di iniziative importanti, tra di esse:
1.Una raccolta di crowdfunding per supportare le famiglie delle vittime e fornire le cure necessarie ai feriti
2.Commemorazioni in memoria delle vittime e a sostegno del Movimento si sono svolte in tutto il mondo
3.Una campagna su Twitter al fine di diffondere le informazioni sul Movimento e aumentare la consapevolezza sulla situazione del popolo Hazara. Chiunque possedesse un account twitter è stato inviato a sostenere il Movimento utilizzando gli hashtag #enlightenmentmovement e #enlightenment
-In seguito all’attacco i membri del Movimento hanno dichiarato che continueranno la loro lotta pacifica e hanno dato al governo 40 giorni per accogliere le loro richieste. Nel caso in cui tali richieste non venissero ancora accolte il Movimento per l’Illuminazione metterà in pratica un’opera di disobbedienza civile.
Ulteriori articoli realmente informativi possono essere trovati ai seguenti link:
www.hazarapeople.com/it/?p=2468
http://thediplomat.com/2016/06/the-social-justice-discourse-in-afghanistan/
www.huffingtonpost.com/lauren-c-anderson/afghanistan-civility-and-_b_11316254.html